E non sto parlando di deodoranti! Sto parlando della famigerata questione delle maglie in più sotto al braccio dei maglioni.

Quindi, mi sto facendo un maglionetto nuovo. La verità è che mi sono resa conto di avere una poderosa sezione del mio stash dedicata alla Felted Tweed DK di Rowan, per lo più comprata a botte di 1-2 gomitoli quando la trovavo in sconto, ma sempre nei miei colori. Colori che ricordo essere sangue di piccione, mattone, verde marcio, fanga, guano, depressione, e mestizia. Ho deciso di uccidere questa parte del mio stash frullando tutti questi colori assieme, ovverosia di farmi un maglione usando i filati due a due, mescolando i colori. L’idea di fondo è che se i colori fanno tutti parte di una palette coerente, quando li mescoli non può succedere nulla di male. E infatti per ora sta andando bene. Ogni pochi giri cambio uno dei due colori per ottenere l’effetto vagamente gradient. Non avrò ottomila codine da nascondere alla fine perché unisco i colori con il metodo spit-splice. E ovviamente sto lavorando il maglione top down per avere il massimo del controllo sulla quantità di filato usata.

Nella lavorazione di un capo seamless (top down o bottom up che sia) una cosa che spesso causa dubbi è l’ascella. Chiariamo subito, sotto al braccio vanno avviate delle maglie, ma quante? Barbara G. Walker, in Knitting from the Top, consiglia di lasciare un’apertura di 2-3 pollici, cioè 5-7,5 cm. Nel metodo EPS, presentato da Elizabeth Zimmermann in Knitting Workshop, raccomanda di riservare per questa parte il 5-8% delle maglie del busto; e se fate i conti sono sempre più o meno 5-8 cm! Insomma, no: non sono 3 maglie da avviare a nuovo, sono UN SACCO!

In questo caso però ho esagerato. Data la tensione piuttosto bassa a cui sto lavorando, l’8% delle mie maglie era solo 12, ma dato che la separazione tra maniche e busto in questo maglione avviene piuttosto in alto, ho scelto di aggiungere un tassello sotto al braccio. In pratica, anziché 12 maglie ho avviato 18 maglie, quindi nei primi 7 giri ho progessivamente dimiuito queste maglie fino ad arrivare a 12. Si tratta di una tecnica usata in particolare nei maglioni Gansey (e che ho imparato grazie a questo libro) e che migliora la vestibilità del capo.
E che dire dei “buchini”? Ebbene, a me non restano mai buchini perché non mi industrio a ripredere le maglie. Io cucio!
Molto interessante il tassello! Grazie per l’idea.