In questi giorni strani fatico a concentrarmi sulla maglia, quantomeno sugli aspetti creativi della maglia, per cui vi lascio un’altra ricettina. La mia torta universale, quella che è la sola che so fare, ma in cambio so travestire in mille modi.

Alcune persone sembrano fatte apposta per fare dolci e pane, io non sono in questo numero. Non faccio dolci quasi mai, ne mangio relativamente pochi, e complessivamente non sono a mio agio con le procedure della pasticceria. Ma so fare una torta, una sola. La ricetta è mutuata dal Ciambellone di Achille del Manuale di Nonna Papera. Funziona così.
- 200 grammi di farina 00;
- 100 grammi di fecola (se non hai la fecola, usa 300 grammi di farina);
- 200 grammi di zucchero;
- 100 grammi di burro fuso + un po’ per imburrare la teglia (se hai carta forno usa quella, anziché sprecarla per fare pseudo mascherine che non servono a un cazzo);
- 2 uova;
- 1 bustina di lievito;
- un pizzico di sale;
- poco latte.
Metti farina, fecola, zucchero, lievito, e sale in una ciotola, mescola bene (puoi setacciarli o mescolarli con una frusta per arieggiare il tutto). Rompi nella ciotola le uova e versa il burro, quindi mescola il tutto e impasta. Aggiungi il latte a cuchiaiate fino a ottenere la giusta consistenza. Versa l’impasto in uno stampo da ciambella imburrato e inforna a 180°C per 40-50 minuti circa.

Questa è la ricetta base che uso io, leggermente diversa dall’originale. In realtà io dimezzo sempre le quantità perché così posso fare molti più gusti diversi. Questo perché la torta grado 0 può diventare molte altre torte. Per esempio, posso aggiungere un cucchiaio di cacao all’impasto (e un po’ più di zucchero). Usare il miele al posto dello zucchero. Aggiungere noci e datteri spezzettati. Usare cannella e zucchero scuro. Aggiungere scorza di agrumi e succo di agrumi al posto del latte. Schiacciare una banana molto matura e ridurre il burro. Aggiungere canditi a pezzetti o uvette ammollate. Aggiungere pezzetti di cioccolato. Insomma, ci siamo capiti.
Per esempio, sabato ho preso una mela renetta (ricordate che ho dimezzato tutte le dosi, per cui se fate la ciambela grande usate due mele!), l’ho tagliata a pezzetti, ci ho distribuito sopra 25 grammi di zucchero di canna scuro, un bel pizzico di cannella e qualche cucchiaiata di Amaretto di Saronno. Ho lasciato la mela a macerare nel suo brodo per un’oretta, quindi ho preparato l’impasto con solo 75 grammi di zucchero (sempre dosi dimezzate), di cui 50 bianco e 50 scuro. Ho trasferito le mele nell’impasto, assieme al misto di liquore e zucchero. Quindi ho cotto come al solito, solo che prima di infornare la torta l’ho ricoperta con qualche pizzico di zucchero scuro. La prossima penso di farla con yogurt e miele tra qualche giorno.