Il mondo della maglia è in subbuglio per la scoperta dell’ennesimo sito pirata che ridistribuisce modelli gratuitamente. Che fare?

Ebbene sì, ne hanno trovato un altro: un sito in cui vengono caricati modelli recuperati da Ravelry, resi disponibili per il download gratuito. Ovviamente, la comunità dei designer italiani e internazionali è andata immediatamente in fibrillazione: “Non possiamo sopportare, come possiamo reagire?”.
Io ci ho pensato benebene e sono giunta alle mie conclusioni. Quanto traffico fanno i siti pirata? Chi si mette a ravanare in questi siti, più spesso che no impestati dei peggio schifi informatici, spenderebbe 5 euro per comprare il modello di un maglione? La risposta è che questi siti fanno un traffico relativamente risibile e che comunque chi scarica lì non spenderebbe i famosi 5 euro. Anche Ravelry stesso è pieno di gente che scarica solo gratuiti. Fare acrobazie per impedire la pirateria o per cercare di sottrarre i propri modelli alla pirateria è generalmente uno sforzo inutile che ci toglie tempo per fare cose più utili, per migliorare il nostro output.
Nei nuovi modelli aggiungerò una dicitura che indica che il modello è unicamente acquistabile (o saricabile) da siti autorizzati e via.