Non tutti lo sanno ma io, oltre alla pagina, ho anche un gruppo su Facebook. Non un “fan club” bensì un gruppo di studio e di discussione.

“Mi rifiuto di unirmi a qualsiasi club disponibile ad avermi tra i suoi membri”, diceva Groucho Marx.
Anche io non ho particolare interesse ai fan club (per dire, sono 20 anni che mi dico che dovrei veramente iscrivermi al Ten Club e non lo faccio mai). Credo invece che siano utili gli spazi di confronto e discussione, e che la vera forza di Internet sia esattamente quella di fornire grandi opportunità di questo tipo.

Il gruppo “Corsi e modelli di Alice Twain” è nato, diversi anni fa e con un altro nome, come spazio, appunto, di discussione per un corso che stavo tenendo. In seguito l’ho tenuto lì a languire, concentradomi soprattutto sulla pagina. Il problema delle pagine Facebook, però, è che sono una tribuna, un pulpito in cui sono una voce può essere sentita. I gruppi invece sono aree in cui è possibile il confronto e lo scambio. Per questo, nel week-end, ho deciso di riattivare il gruppo cambiandone alcune impostazioni.
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A cosa servirà il gruppo Corsi e modelli di Alice Twain? Non certo a farmi i complimenti (grazie, il mio ego sta bene così; anzi, avete una museruola e un guinzaglio che vi avanzano?). Vorrei diventasse un’area in cui chiedere approfondimenti e chiarimenti sui miei corsi, trovare eventuali materiali di supporto digitali, link e bibliografie, ma anche in cui chiedere chiarimenti e informazioni sui miei modelli o su Ai ferri corti. Insomma, uno spazio di servizio e non al mio servizio. In questo senso, sarò felice se il gruppo fosse di stimolo anche a diventare un gruppo di aiuto reciproco: non solo una docenza gerarchizzata, con me nel ruolo di cattedratica monocratica, autocratica, ma uno studio orizzontale in cui tutti possano dire la propria e aiutarsi reciprocamente.