
Questo è il mio amico Francesco Comotti. Insegna giapponese alle superiori, in un liceo linguistico della provincia di Bergamo che ha attivato una sperimentazione dell’insegnamento delle lingue orientali. In Italia ci sono solo due insegnanti di giapponese come lingua curricolare alle superiori, lui è uno dei due: si direbbe una di quelle eccellenze che qualificano la scuola pubblica italiana, una di quelle che il Governo dice essere il nostro vanto, ma Francesco è precario da cinque anni, i suoi contratti scadono a fine primavera e ricominciano in autunno, tutti gli anni.
Francesco spiega così le sue ragioni:
Per continuare a fare il lavoro che mi spetta, cioè insegnare giapponese curricolare nella scuola pubblica, per il quale ho studiato duramente, investendo tempo, denaro a palate ed energia.
Per potermi dedicare alle mie alunne, ai miei alunni e ai loro genitori, senza l’angoscia di perderli da un anno all’altro causando discontinuità didattica ed educativa.
Per ritrovarmi a lavorare in una scuola che investe davvero nell’Offerta Formativa, e non riduce o taglia le materie di indirizzo come il latino, l’inglese e la filosofia al linguistico. Per una scuola che non blocca la curricolarizzazione di nuove materie come il giapponese, rifiutandosi di offrire quel che l’utenza scolastica domanda da tempo.
Per tutte e tutti quelli che versano in condizioni simili alla mia. Il ddl, così, proprio non va. Se riforma dev’essere, che sia qualcosa di meglio.
#buonascuola #renzi #giannini #miur #ddl
Bravo! Sono con te… non se ne può proprio più di ministri e sottosegretari che ci riempono di parole, di professionalità docente e poi tagliano su tutto quello che fa qualità, lasciandoci soli proprio con la nostra professionalità (quella vera) e il nostro spirito di servizio, che però non sono un sacco senza fondo!
Salve Antonella. Sono certa che Francesco apprezzerà la tua solidarietà. Ti invito a esprimergliela tramite facebook e magari aiutarlo, come faccio io, ad avere più visibilità nella sua protesta.