
Sto riciclando la lana di un mio vecchio maglione. Per anni è stato il mio maglione preferito, comprato all’OVS quando ancora si chiamva con le vocali (Oviesse) e vendeva la lana vera. Per di più, lavorato con i calati. Quando si è bucato il gomito, ho scelto di disfarlo per recuperare la lana, approfittando del fatto che il maglione era stato realizzato con i calati e non alla taglia-e-cuci. Complessivamente credo di avere perso non più del 5% del materiale, compreso quello scartato perché danneggiato.

Il filato così ottenuto è stato raccolto in gomitoli, lasciato riposare qualche mese (perché non avevo voglia di lavorarlo, ero ancora in lutto per il mio bellissimo maglione rosso!), convertito in matasse molto kinky che ho immerso in acqua e appeso ad asciugare con un pesino sotto per “stirare” il filato delicatamente. Da Meazza Lane (in fondo all’altro capo di Milano tipo in cu£o ai lupi ululanti della steppa) ho preso una rocchetta con due fili di lana da maglieria tono su tono (bordeaux di due toni diversi, in linea con il colore principale del filato da usare) e ho doppiato le matasse usate con questa lana nuova, per riempire il materiale usato e rinforzarlo con un materiale nuovo. Adesso ho davanti a me una quindicina di gomitoli di dimensioni diverse, dai pochi grammi a un etto abbondante, pronti a essere lavorati e uno sprone già iniziato.