You spin me round

E non sto parlando dei Dead or Alive. In Ai ferri corti cito brevemente la possibilità di realizzare i propri filati e non solo di lavorare filati. Io filo al fuso e devo ammettere che mi piace molto. Filo perché mi aiuta a capire le carattersitiche delle fibre che uso e filo perché è un’attività rilassante, quasi ipnotica (ancora più che con la maglia è facile raggiungere filando uno stato di semitrance) ma anche fisica in modo relativamente intenso (al fuso si fila in piedi e io tendo a muovermi molto nel farlo).

Fuso Kromski e lana filata  e binata a due capi
Fuso Kromski e lana filata e binata a due capi

Però la cosa che mi diverte sempre è come quando accenno al fatto di filare c’è sempre qualcuno che mi risponde “Ah, così risparmi sui gomitoli”. Zut! Vediamo quanto si risparmia realmente. In foto vedete uno dei miei fusi (un bellissimo fuso Kromski finitura mogano da 200 grammi, lungo 31 cm e con un volano da 10 cm) con circa 65 grammi di lana Bose di The Woolbox filata con tecnica woolen e binata a due capi con tecnica andina. il filato fotografato qui non era ancora finito, richiedeva ancora un bel lavaggio con shampoo e balsamo (sul serio!). Per lavorare questi circa 65 grammi di fibra ho lavorato per circa 8 ore (ovviamente non consecutive ma sviluppate su almeno tre settimane), quanto ci impiego a realizzare un accessorio di medie dimensioni con un filato sottile, pur essendo partita da un top pettinato e quindi già parzialmente lavorato, che a sua volta mi è costato qualche euro. Se dovessi dare un valore monetario a questo filato, lo stimerei a circa… Uhm, 55 euro per questi due gomitolini mi pare un valore equo. Valore, non prezzo, diciamo che se dovessi venderlo sarebbe un tantino fuori mercato!

Detto questo, se siete curiosi di provare a filare, consiglio di comprare un kit di AlpacaSpinner, completo di fuso Ashford, 100 grammi di fibra a scelta e istruzioni. Come fibre per iniziare suggerisco lana Shetland, Merino e Blue Faced Leicester (compratene 100 grammi per tipo in aggiunta a quella contenuta nel kit per “assaggiare” materiali diversi). Per impararele basi minime della Filatura trovai molti chiari i video di Megan LaCore, che è molto schematica e suggerisce un metodo di filatura adatto ai principianti perché diviso in fasi successive: la preparazione della fibra, la filatura vera e propria, la binatura e, infine, la preparazione della matassa.

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8 commenti

  1. Mi e’ stato detto che senza pre-drafting si ottiene una lana piu’ “ariosa”. Io per adesso mi attengo ai consigli dei piu’ esperti e mi riservo in un secondo momento di decidere quello che va meglio per me. Al momento…I love pre-drafting ;P
    Grazie mille di nuovo per i consigli!

    • Il predrafting serve a mettere aria tra le fibre compattate, se hai fibr ecompattate allora c’è meno aria tra le fibre, se c’è meno aria tra le fibre come fai a ottener eun filato più arioso? È ovvio che il predrafting non lo fai sempre: serve per filare worsted da fibre pettinate in top o in pencil roving. Se fili woolen non hai la necessità di eseguire il predrafting, a meno che tu non lavori fronm the fold, ma dovrai comunque immettere aria nel malloppo delle fibre ripetinnandole, cardandole o lavorandole con un flick carder.

      • Potrei aver capito fischi per fischi. Per adesso ho solo qualche top in fibre diverse, piu’ avanti ti chiedero’ la traduzione della seconda parte ;P Credo che comunque la cosa migliore per me sara’ trovarmi qualcuno che mi possa insegnare persönlich…

  2. Sempre io! Stavo per scriverti per chiederti qualche nume, ma mi e’ tornato in mente questo post. Ho appena iniziato ed ancora vado avanti col Park&draf perche’ appena mollo lo spindle mi si separa la fibra ;P
    In ogni caso una domandina te la faccio:tutti dicono di provare vari tipi di spindle. Il mio e’ spartanissimo ma come il tuo, me ne sapresti invece consigliare uno col volano in basso?

    Grazie, vado a vedermi i video!

    • Eccomi, scusa il ritardo. In realtà uso prevalentemente sufi top-whorl con cui complessivamente mi trovo meglio, ma le regole per comprare un buon fuso sono più o meno valide sempre: se ti serve un fuso efficace è abbastanza inutile spendere somme eccessive: i fusi bottom-whorl di Ashford o di altri produttori “industriali” sono ottimi e hanno costi contenuti, per cui comprali senza problemi, anche se appaiono spartani.

      • Grazie!!! Intanto finisco di filare questa lana e provo ad imparare bene col top-whorl, poi magari vedo di amplare le mie vedute, ad esempio provare a non fare il pre-draft cosa che non mi riesce al momento!!!

      • Il predraft non è un escamotage per incompetenti: è una normale procedura di lavorazione della fibra che serve a filare meglio. Non “più facilmente”, “producendo un filao di migliore qualità”.

  3. Grazie, grazie grazie! Io parto a marzo in un SAL (spin along) in un geuppo di ravelry.
    Poi mi guardo tutti i tuoi link. Parto con la shetland, ma sogno al momento la Polwarth!

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