Il successo delle tortine sta decisamente dando alla testa dei produttori, dei rivenditori, del pubblico.

Ok, pure a me piacciono, ogni tanto, i gradient. Anzi, mi piacciono parecchio. Sono colorati, ma non a cazzo di cane (sì, è un termine altamente tecnico) come certi stampati e sono divertenti. Nel loro genere. Ma ormai sono diventati un’epidemia, una sorta di febbre da cui non solo nessuno si salva; troppa gente pare disposta a pagare cifre ridicole per un gradient industriale.

Recentemente sono inciampata su Puno di Lang, un filato (lana, alpaca e seta) in tortina da 200 grammi per 800 metri che viene venduto a oltre 60 euro il gomitolo in Italia e circa 50 euro il gomitolo in Germania. E mi sono un po’ cascate le palle perché su Etsy con poco più di 30 euro è possibile comprare tre matasse di pura seta gradient tinta a mano. Ripeto: tinta a mano!

I gradient di tintori nostrani come Live or Dye o come Snail Yarns hanno una qualità notevole, sia per la scelta delle materie prime che per la cura che artigiani come questi ripongono nella scelta dei filati che per l’attenzione prestata a ogni singola matassa, eppure hanno costi inferiori a questo filato industriale. Se non ho problemi a capire perché una persona possa voler spendere 30 euro per 800 metri di filato in lana Bluefaced Leicester e seta tinta a mano, davvero cosa possa passare per la testa di chi compra 60 euro di tortina gradient industriale non lo colgo.