Disclaimer: questa non è una marchetta, l’autrice non ha ricevuto né soldi né altri benefici dall’azienda. Proprio si tratta del puro se semplice fatto che mi sono piaciuti!

Ieri sera ho avuto il piacere di andare a conoscere di persona una nuova realtà della maglieria e dell’aguglieria: Myak, una società italiana che collabora direttamente con gli allevatori tibetani per produrre filati e capi in yak e cashmere. Con Veruska ho potuto fare una chiacchierata con uno dei soci, che ci ha raccontato l’approccio di Myak, che cerca di tenere insieme capra e cavoli cercando il migliore compromesso per una produzione ecologicamente ed eticamente sostenibile, equa, che mantiene alta la qualità e che, al contempo, può trovare un ottimo piazzamento sul mercato.
Fino al 24 dicembre Myak ha un temporary store qui a Milano, in via Solferino all’angolo con via Castelfidardo, un piccolo spazio in cui ammirare i loro accessori in tessuto e tricot ma anche i loro filati. Andate a buttarci un occhio. Intanto, guardate le mie (mediocrissime) foto qui sotto.