Le polpette di Santo Stefano

Mundeghilli, foto (c) Corriere della Sera
Mundeghilli, foto (c) Corriere della Sera

Quando ero bambina per me Santo Stefano significava mundeghilli, le polpette milanesi di carne avanzata. Qualsiasi cosa cuciniate a Natale e Capodanno avrete sempre e comunque un sacco di avanzi di carne bollita e arrosto. Queste polpette richiedono un misto di carni lesse e arrosto e che comprenda possibilmente pollo o cappone o tacchino, vitello e manzo. Se avete de maiale va benone anche lui: d’altro canto se non è maiale non è cibo!

Prendete le carni tutte assieme, ben raffreddate, e macinatele abbastanza fini assieme a un po’ di salsiccia e un po’ di mortadella (occorrerebbe la mortadella di fegato milanese, ma in assenza va bene anche della Bologna). Le dosi sono a caso, essendo una ricetta d’avanzi, ma diciamo che questa aggiunta di maiale dovrebbe essere circa un quarto del totale. Aggiungete a questa mistura uovo in quantità adeguata a legare, formaggio grattugiato (teoricamente lodigiano, ma un padano o un Parmigiano Reggiano non oltre i 27 mesi stagionato andrà bene lo stesso), pane grattato (prodotto da michette di pane comune lasciate seccare) bagnato con poco latte, una bella manata di prezzemolo e aglio tritati finissimamente.

Lavorate il malloppo con le mani finché omogeneo e fatene delle polpette tonde di circa 6 cm di diametro, che appiattirete con le mani finché alte circa 3 cm, Passate queste polpette in altro pane grattugiato e friggetele in olio o burro o metà e metà. Si mangiano sia calde che fredde e sono ottime nei panini (ovviamente fatti con la michetta!).

Tutte le maglie su un ferro!
Tutte le maglie su un ferro!

Nel frattempo il mio maglione sta crescendo a vista d’occhio. Ho finito entrambe le maniche e mi sono accorta solo alla fine di aver tenuto una tensione più alta nelle maniche che nel busto (seguino bestemmie). Mi scordo sempre che la mia mano è notevolmente più stretta lavorando con il gioco e che quindi dovrei fare un doppio campione o almeno ricordarmi di usare ferri un po’ più grossi. Ho deciso si ognorare il problema e proseguire la lavorazione comunque passando allo sprone ibrido, ora sono a circa un terzo dello stesso.

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5 commenti

  1. Appena ho letto “lodigiano” mi si è gelato il sangue, perché mi ha fatto capire che vivi nel bel mezzo della zona rossa. Stai bene?

  2. Adoro queste polpette che mangiavo da bambina, e che mangio ancora oggi, anche se tocca a me farle …!
    Il maglione sta venendo uno spettacolo! Sono curiosa di vederlo finito

    • No, non fosse altro perché non è un modello originale. Sto molto banalmente applicando la costruzione bottom-up con EPS e la spalla ibrida, tutto come da indicazioni letterali di EZ. Ragionevolmente alla fine del lavoro pubblicherò il grafico dei punti che sto usando, che sono una rielaborazione personale sulla base dei punti di un libro, comunque.

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