
[…] la maglia è stata un artigianato essenzialmente maschile fino alla rivoluzione industriale che l’ha reso non più redditizia: da quel momento in poi è diventata patrimonio femminile in quanto attività di cura per la famiglia.
Con la rivoluzione industriale però la lavorazione a mano è stata sostituita da quella eseguita con le macchine da maglieria, più rapida ed economica; questo ha determinato un cambio totale di prospettiva nel lavoro a maglia: da lavoro economicamente produttivo in cui venivano impiegati tutti i membri della famiglia compresi gli uomini (talvolta come attività unica, talaltra alternando questo lavoro alla pesca), la produzione di capi ai ferri è diventata un’attività marginale e «gratuita», riservata alle donne che con essa supplivano alle esigenze della famiglia o che la praticavano come passatempo.

In molti Paesi la maglia è ritenuta un’attività prettamente femminile, ma nei Paesi di cultura anglosassone si calcola che siano uomini il 10% di coloro che si dedicano alla maglia e all’uncinetto.